Tumore dell’ovaio: l’alleanza con il territorio per invertire la rotta - 6° Incontro -

POSTICIPATO AL 2021

---

  • Presentazione del congresso

    - Incontro itinerante promosso da ActoPiemonte Onlus -

     

    Ogni anno nel mondo 239 mila donne ricevono una diagnosi di tumore ovarico: meno della metà non sopravviverà a 5 anni a causa della scarsa consapevolezza di questa neoplasia la cui incidenza mondiale è in crescita (entro il 2035 si stima un numero annuo di 371 mila nuove diagnosi).

    Otto donne su dieci colpite dal tumore dell’ovaio ricevono la diagnosi quando la malattia è in fase avanzata. In questo stadio fino all’80% delle pazienti presenta una ricomparsa della patologia entro i primi due anni dalla fine dei trattamenti.

    Diventa quindi fondamentale incrementare il numero di diagnosi che possono avvenire durante i controlli ginecologici di routine.

    Oggi infatti il tumore è individuato in fase iniziale solo nel 10% di casi e solo il 39% delle donne riesce a sconfiggerla.

    Risulta quindi particolarmente importante sviluppare una conoscenza ed un’informazione diffusa su questa patologia neoplastica.

    Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’età e l’infertilità sono tra i principali fattori di rischio, mentre la pillola contraccettiva svolge un effetto protettivo che varia in base alla durata dell’assunzione.

    Va ricordato che si tratta di una malattia influenzata da fattori ereditari: fino al 20% di tutti i casi è dovuto all’alterazione di due geni, BRCA-1 e BRCA-2.

    Dopo 20 anni di trattamento con la sola chemioterapia, l’ingresso della terapia antiangiogenica ha disegnato un nuovo standard di cura in prima linea per le pazienti affette da carcinoma ovarico in stadio avanzato e alla prima recidiva e una nuova classe di farmaci, gli anti-PARP, che sono in grado di inibire i meccanismi che riparano il DNA nelle cellule neoplastiche dell’ovaio stanno aprendo nuovi scenari non solo per le recidive ma anche per la prima linea dimostrando di aumentare significativamente la sopravvivenza libera da progressione

    L’incontro rappresenta per ActoPiemonte un momento di interazione per discutere della patologia e di come migliorarne la conoscenza e il trattamento nella nostra realtà regionale.